martedì 11 settembre 2012

La mia dignità non è in vendita!

Non mi piegherò mai ai loro ricatti criminali, fanculo, voglio dignità per me stesso. Prendi il voto, ad esempio, mi dicono che sono libero di scegliere, libero di far cosa? Di mettermi la catena al collo da solo? Mi dicono: 'scegli pure, c'è questa merda e quest'altra merda, accontentati di quella che secondo te puzza meno'. Ma vaffanculo! Non voglio merde e neanche accontentarmi! Poi arriva sempre quello che dice 'sì ma c'è quella faccia nuova... guarda come parla bene'. Eccerto! anche Andreotti era una faccia nuova, e in quanto a retorica e promesse non era secondo a nessuno. Il problema è che non si vuol capire la storia di un abominio fallimentare e criminale che si chiama Stato. Come diceva Giordano Bruno? Ah sì, 'chiedere al potere di riformare il potere è un'ingenuità'.

Il metodo schiavista del sistema è sempre Stato quello, far credere che cambi qualcosa, regalare un'utopia con la parola 'speranza' sempre pronta e infiocchettata sul bancone, ancora e ancora, è così da secoli, ma è mai possibile che nessuno capisca che sono tutti corrotti e vampiri? Tutti! E chi non lo è ci diventa! E' gioco-forza! E i ricatti ignobili non si contano, come anche le ingiustizie e i crimini del sistema. Prendi l'Ilva di Taranto e scegli pure, sei 'libero', puoi scegliere se morire di cancro o morire di fame. Ah beh, grazie tante eh? Prendi il miliardario Marchionne, i sindacati e i ricatti ai lavoratori fiat, che se ci penso...! Porcamiseria, anche quella volta lo Stato ha goduto come un riccio, si è compiaciuto di sé, del proprio metodo. Prendi tutto lo Stato e scegli 'liberamente' se stare chinato a 90° tutta la vita facendoti spennare dai governi o andare a morire su una panchina con la buccia di banana appena raccolta dal cassonetto.

Eh no, non ci sto ad autoschiavizzarmi, sarà lo Stato a farlo come sta già facendo con tutti, saranno gli altri elettori a mettermi nella merda, ma da solo no, mai! La mia dignità non la vendo, non la seppellisco con un pezzo di carta al seggio elettorale. Stato, non ti riconosco, non ti cerco, non ti legittimo, ti ripudio, non ho bisogno delle tue leggi, sei tu il crimine legalizzato, e con i soldi che rubi al popolo ti costruisco ogni giorno la bara!

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